La situazione delle famiglie adottive italiane bloccate nel Paese drammatica e non più sostenibile.
‘Quali interventi urgenti si intende adottare al fine di riportare a casa le famiglie italiane che hanno adottato dei bambini in Congo e bloccate nel Paese africano per la mancata autorizzazione a ripartire con i propri figli’.
Lo chiede attraverso un’interpellanza urgente al presidente del Consiglio Enrico Letta e ai ministri dell’Integrazione, Cecile Kyemge, e degli Esteri, Emma Bonino, il senatore Carlo Lucherini, membro della Commissione Esteri a Palazzo Madama.
‘La situazione delle famiglie adottive italiane in Congo – evidenzia il senatore Lucherini – è estremamente drammatica e non più sostenibile. Sul piano medico-sanitario il rischio più grave che incombe sulle famiglie italiane è rappresentato dalla scadenza del periodo di convenzione di profilassi antimalarica che espone e rende vulnerabili le famiglie adottive italiane alla contrazione della malaria e ad ogni altro tipo di malattia. Seri problemi si pongono anche sul piano economico. Una permanenza così lunga, durata oltre le ragionevoli aspettative, è molto costosa per le famiglie italiane, alcune delle quali hanno espresso le loro forti preoccupazioni derivanti anche dal rischio di perdere il posto di lavoro. Inoltre, la situazione risulta insostenibile anche sotto il profilo igienico. Le famiglie, invero, trascorrono la gran parte del proprio tempo in orfanotrofio dove aiutano il personale nella gestione quotidiana dei bambini, andando con quest’ultimi a dormire in abitazioni sovraffollate e prive di acqua corrente’
‘Pertanto chiedo quali misure siano previste per fornire alle famiglie italiane il massimo sostegno in merito alla trasmissione e distribuzione nella Repubblica democratica del Congo di medicinali essenziali ad evitare l’esposizione e la contrazione di malattie – conclude l’interpellanza del senatore pd – e come si intende procedere al fine di rivedere l’organizzazione della Commissione per le Adozioni Internazionali, come da più parti richiesto, ponendola sotto le competenze del Ministero degli Affari esteri’.

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