“La nostra storia è chiara: le stragi si sono consumate in tutto il Paese. Dalla prima strage di Stato di Portella della Ginestra alla lunga via crucis della nostra democrazia: da Piazza Fontana a piazza della Loggia, da Peteano a Bologna e Ustica, dalla strage di Aldo Moro e della sua scorta e quelle di mafia del 92, Capaci e via d’Amelio, e del 93, Roma-Firenze e Milano. Negare è un tragico errore”. Lo ha detto il sen. Giuseppe Lumia, intervenendo in dichiarazione di voto per il Pd sul ddl depistaggio.
“Il ddl non riguarda le opinioni, anche le più odiose, che spesso ci tocca sentire intorno alle ricostruzioni delle stragi – ha spiegato – e non interferisce con il lavoro d’inchiesta che i giornalisti storici hanno prodotto. E’ stata invece prevista una condotta penalmente rilevante quando si ostacola, si impedisce o si devia il corso processuale, sia nel momento iniziale delle indagini che in tutte le successive fasi giudiziali. La nostra democrazia deve poter vivere anche momenti conflittuali e di crisi, ma le stragi non devono condizionare o deviare il corso della democrazia”.
“Colpiamo così – ha aggiunto – i pubblici ufficiali e i servitori dello stato che impediscono l’accertamento della verità e sono previste anche circostanze aggravanti per una serie di reati, con in testa quelli di mafia e terrorismo, così come vengono puniti anche i cittadini comuni che partecipano a questo odioso reato, mentre vi sono delle attenuanti per coloro che aiutano a ripristinare il corso trasparente della verità”.
“E’ un momento atteso da tanto tempo – ha concluso Lumia – siamo sicuri che la Camera voterà questo testo al più presto cosìcchè anche nelle prossime settimane, nei momenti di memoria, sia presente uno strumento decisivo per arrivare alla verità”.


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