“Ogni tre giorni una donna viene uccisa, spesso per mano del proprio compagno, da chi ha un legame con la vittima. Il tema è molto profondo, è radicato in una cultura antica, nell’incapacità del maschio di sapere riconoscere e rispettare la libertà delle DONNE. Ma è anche radicato in un cambio di ruoli che si è registrato negli ultimi trent’anni per cui la donna ha acquisito una forza sempre maggiore nello spazio pubblico. Sul contrasto è stato fatto moltissimo. Ciò che manca è una rete di intervento immediata nelle prime fasi di allarme e su questo sarebbe importante intervenire, creando processi di raccordo più veloci e immediati tra autorità sanitarie, forze dell’ordine e autorità giudiziarie. Le DONNE che cominciano a denunciare non devono trovarsi mai sole. Credo sia arrivato il momento che questo Paese punti sulla prevenzione anche attraverso un grande investimento educativo. Investa, cioè, su una nuova generazione di maschi che cresca nel rispetto della compagna di classe, l’amica, la fidanzata, imparando a riconoscere l’inviolabilità della sfera di libertà personale di ciascuno. Solo attraverso questo investimento potremo scardinare alla radice una violenza fondata su relazioni di potere asimmetriche, pregiudizi e stereotipi che relegano la donna in ruoli precostituiti e dare loro una piena cittadinanza”. Così su Facebook la presidente dei senatori del PD Simona Malpezzi.


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