“E’stato senza dubbio di grande impatto simbolico vedere Giorgia Meloni che giurava e un uomo che entrava al Quirinale con una bambina per mano, quindi assistere all’inversione dei ruoli. Peró ci si ferma qui: lei è arrivata, ma non ha scardinato un sistema tutto maschile. Invece, dietro di lei solo un interminabile elenco di maschi”.

“La vera cartina di tornasole l’abbiamo avuta con la legge di Bilancio, dove non ci sono politiche per le donne. Piuttosto è molto forte la rappresentazione di una concezione della donna legata alla casa, alla famiglia, alla cura. Non c’è un euro per attuare delle politiche per promuovere l’occupazione femminile, si cerca di risparmiare modificando Opzione donna, peggiorandola, ponendo paletti che mettono in chiaro come la donna debba essere o madre o dedicarsi alla cura per avere delle agevolazioni. Sul congedo parentale poi il messaggio è inequivocabile: non si sfiora neppure il tema della condivisione della gestione dei figli. Insomma, questo governo guidato dalla prima premier donna, nella sua prima legge di bilancio, propone misure per tenere a casa le donne, non per aiutarle ad inserirsi o reinserirsi nel mondo del lavoro”.

“Il Paese è in realtà ancora profondamente maschilista, quindi è più faticoso per le donne di sinistra e di centrosinistra affermare la propria leadership che scardina un modello di società patriarcale anziché sposarlo. A destra il sistema non lo scardinano, lo condividono, tanto che poi quando arrivano al potere lo riproducono”.

“Anche il Pd fa i conti con le dinamiche del Paese e quelle fatiche ci sono. Abbiamo tante amministratrici donne nel Pd, donne che ricoprono figure e ruoli di livello, ma poi tutte si imbattono in una società che non è ancora paritaria nella sostanza. Non è a misura di donne. Giorgia Meloni ha fondato un partito e lo ha chiamato “Fratelli d’Italia’ e, al netto del riferimento all’inno, esprime una politica che rifiuta il femminile. Basta solo pensare al fatto che si fa chiamare declinandosi al maschile. E questa non è solo una questione di articoli che qualcuno prova a banalizzare dicendo che contano più i fatti. Qui c’è già un fatto: la cancellazione di una storia scritta prima di lei da tante donne”.

Così la presidente dei senatori del Pd in una intervista al Quotidiano nazionale.

 

 


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