‘Come si legge nelle dichiarazioni attribuite a fonti della presidenza del Senato, la procedura per la richiesta di una consulenza del prefetto Angelo Sinesio presso la Commissione per la tutela dei diritti umani, a titolo completamente gratuito, ‘non è ancora iniziata’. E, infatti, solo venerdì scorso il Consiglio dei ministri ha disposto la messa fuori ruolo del prefetto in questione e si è reso dunque possibile chiedere l’autorizzazione per il suo utilizzo, presso la suddetta Commissione. Di conseguenza, solo ora si sarebbe potuta intraprendere la relativa procedura, a partire dalla richiesta di autorizzazione alla presidenza del Senato e dall’approvazione da parte dell’ufficio di presidenza della Commissione. Ma -va ribadito – perché tale procedura potesse essere avviata e correttamente espletata, era necessaria la collocazione fuori ruolo del prefetto Sinesio, con provvedimento del Consiglio dei ministri. Cosa avvenuta, appunto, solo il 12 dicembre scorso. Pertanto, risultano totalmente fuorvianti le espressioni utilizzate superficialmente in queste ore, quali ‘rimozione’ e ‘revoca della nomina’, dal momento che nessun incarico è stato ancora assegnato. Ora, così come avevo deciso autonomamente di proporre che la Commissione si avvalesse della competenza e dell’esperienza, unanimemente riconosciute del prefetto Sinesio, ritengo opportuno rinunciarvi. Confermando la mia stima nei suoi confronti e augurandomi che la vicenda di cui deve rispondere davanti all’autorità giudiziaria si concluda al più presto e favorevolmente per lui, non posso fare a meno di notare che in questo caso è stata messa in atto, preventivamente, una campagna ostile. E ciò a opera di alcuni degnissimi senatori che, dopo essersi gagliardamente dichiarati garantisti e devoti cultori della presunzione di non colpevolezza, rinunciano precipitosamente a esserlo nei confronti di Sinesio. Si tratta in tutta evidenza di parlamentari indefettibilmente garantisti verso i propri colleghi, ma che si scompongono nel finale davanti al caso di un prefetto che sta loro antipatico. Personalmente sono garantista nei confronti di tutti: poveri cristi e solidi professionisti, immigrati e politici e Silvio Berlusconi. Non altrettanto, ahinoi, si può dire dei miei simpaticissimi avversari. I senatori che protestano contro Sinesio difendono esclusivamente le garanzie e le guarentigie dei senatori. Ci sarà pur un motivo’. E’ quanto afferma il senatore del Partito democratico Luigi Manconi, presidente della Commissione Diritti umani a Palazzo Madama.

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