“La proposta di una centrale nucleare a Marghera è un’arma di distrazione di massa sul fallimento dell’amministrazione Brugnaro a pochi km dalla Basilica di S. Marco, a ridosso di un centro abitato e per di più in un ambiente unico come la laguna. Il dibattito sul nucleare, sia in Veneto sia in tutta Italia, è al momento solo retorico e lontano da risultati concreti. Sia per quanto riguarda la fusione, tecnologia innovativa e interessante su cui sono al lavoro anche tanti centri di ricerca veneti e nazio, sia per il nucleare di IV generazione ancora in fase sperimentale. In poche parole se fosse la cosa giusta la vedremo tra decenni. Ma il nucleare non lo è nemmeno da un punto di vista economico per le nostre bollette: se è infatti vero che molti paesi hanno importanti quote di energia elettrica prodotta per via nucleare, non è vero che stiano allestendo un rilancio significativo di questa fonte”. Lo dice il senatore Andrea Martella, segretario regionale del Pd in Veneto.
“Questo – prosegue Martella – non perché sia stata fermato il nucleare come in Italia, Austria, Svezia da referendum, né solo per motivazioni legate alla sicurezza degli impianti e del ciclo nucleare, ma per i costi. La struttura dei costi del kilowattora nucleare è infatti particolare rispetto a quello di altre fonti. Incide molto la costruzione degli impianti, relativamente poco la gestione e il costo del combustibile, tantissimo lo smantellamento e la chiusura del ciclo, con la messa in sicurezza delle scorie. Il solo impianto non definitivo per le scorie ad alta attività in costruzione in Francia, a Bure, costa oltre 15 miliardi di euro. E nel nostro Paese manca ancora il deposito nazionale e non è stata assunta alcun decisione circa la sua collocazione. La strada maestra è, al contrario, segnata dalle rinnovabili per ridurre emissioni e garantirci vera indipendenza energetica. E’ poi inaccettabile che Marghera venga considerata, ancora una volta in modo estemporaneo, un “sito-discarica” dove collocare tutto ciò che è pericoloso e sgradito. Il suo futuro passa invece per un rilancio vero delle attività produttive, come previsto dai piani della ZLS, e del lavoro con tecnologie che guardano al futuro. Oltre ad essere un ottimo sito per grandi impianti di fotovoltaico con le relative centrali per l’idrogeno verde. Progetti veramente green, non inquinanti, tecnologicamente avanzati e che abbassano le bollette di cittadini e imprese”.