Interrogazione di Andrea Martella al ministro della Giustizia
“L’Istituto per Minori di Treviso continua a presentare una serie di criticità che sono lontane dall’essere risolte con i lavori di ripristino a seguito della violenta sommossa del 12 e 13 aprile 2022. Per questo ho presentato un’interrogazione al ministro della Giustizia a seguito di due visite all’Ipm fatte il 30 gennaio e il 14 aprile scorsi”. Così Andrea Martella senatore del Pd e segretario dem del Veneto.
“Permangono forti dubbi sull’adeguatezza di una struttura contigua al carcere per adulti e per la cui gestione continua a mancare gran parte del personale” continua Martella. “Nel corso delle due visite ho avuto un confronto con i responsabili dell’amministrazione penitenziaria, gli agenti della polizia penitenziaria e gli operatori da cui emerge che gli interventi di ripristino lasciano sostanzialmente immutati i rischi di incolumità dei detenuti, del personale in servizio e di tutti coloro che accedono all’Istituto”
“La convivenza in un unico reparto di detenuti minorenni e detenuti adulti, la mancanza di un locale per eventuali isolamenti sanitari, l’esistenza di un unico sbarramento che separa la ‘sezione’ dal resto dell’istituto e dalle porte di uscita, comportano serissime difficoltà nella gestione dei detenuti, rimarca il segretario nell’interrogazione. Anche i lavori per i servizi igienici appaiono del tutto inadeguati., così come l’assenza di un secondo accesso alla struttura comporta dei rischi per la sicurezza e il cancello risulta essere l’unico sbarramento tra il reparto detentivo e le diverse aree sensibili quali l’infermeria, l’ufficio del comandante e le porte d’uscita dell’istituto che tra l’altro sono in vetro e alluminio. A queste carenze strutturali si aggiunge il mancato ripristino dell’impianto di videosorveglianza e la mancanza di una garitta nel cortile passeggi. È evidente – sottolinea Martella – come le attuali condizioni dell’IPM difficilmente rispondono alle finalità rieducative dei detenuti e anzi rischiano di aggravarne le condizioni di fragilità.
Non va meglio sul fronte del personale: “da circa un anno manca un direttore in pianta stabile e dal 1 marzo 2023 questa figura è divenuta del tutto assente, dei 7 educatori previsti dalla pianta organica ne sono presenti solo 2 e nel complesso su 15 unità di personale civile risultano esserne in servizio solo 5. A quanto detto si aggiunga che mancano anche 11 unità di polizia penitenziaria”.
Per questo nel l’interrogazione chiedo “se il ministro ritenga i lavori di ripristino propedeutici alla riapertura della struttura di Treviso, nonché se ritenga tale struttura, anche alla luce delle criticità evidenziate, ancora compatibile con gli obiettivi di rieducazione dei detenuti e quali iniziative il ministro in indirizzo ritenga opportuno intraprendere al fine di assicurare la presenza presso l’IPM di un numero di unità di personale adeguato al fine di garantire il pieno funzionamento della struttura”.