“Riva arrivò in Sardegna nel 1963, quando la nostra Regione era un luogo nel quale venivano mandati i militari o i funzionari pubblici come punizione. Se non si comprende la durezza della condizione della Sardegna di quegli anni, se non si conosce la condizione dei nostri emigrati, costretti dalla povertà a raggiungere la Francia, la Svizzera, la Germania, il nord Italia per svolgere i lavori più umili in condizioni ora inimmaginabili, se non si ricorda la considerazione che si aveva della Sardegna a causa del banditismo, se non si conoscono tutte queste cose, non si può capire cosa sia stato per la Sardegna Gigi Riva. Non si può comprendere che significato abbia avuto l’epopea di una squadra di calcio che riscatta un’intera Regione, che fa percepire a tutto un popolo di potersi misurare, vincendo, con tutta l’Italia, compresa quella più ricca”. Lo ha detto il senatore del Pd eletto in Sardegna Marco Meloni, questore del Senato, che oggi ha ricordato Gigi Riva al termine della seduta, nell’Aula di Palazzo Madama. “Gigi Riva – ha proseguito Meloni- ha legato per sempre la sua vita all’amatissima bandiera del Cagliari. Ma sentiva l’appartenenza alla Nazionale di calcio come un onore assoluto, il più alto. Non a caso oggi la sua salma è stata composta con la tuta azzurra della Nazionale che vestiva in quegli anni Sessanta. Il suo esempio e il suo ricordo non si guasteranno mai”.


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