‘Il quotidiano ‘La Sicilia’ di Catania sostiene che avrei ‘regolarizzato’ la mia posizione con il Pd siciliano. Non è così perché non ho nulla da regolarizzare’. Lo dice il senatore del Pd Corradino Mineo.
‘Nel 2013 – prosegue Mineo – non avevo sottoscritto l’impegno di pagamento ‘per essere stato inserito nelle liste in posizione utile’, perché non pensavo di aver comprato un seggio accettando la candidatura, né che il Pd avesse il diritto di chiedere denaro per la scelta di un capolista. Trovo inaccettabile che dal 2005 i partiti si siano coperti dietro una legge incostituzionale come il ‘Porcellum’ per espropriare il diritto degli elettori di scegliere gli eletti e persino per far cassa. E non voterò l’Italicum, se dovesse riproporre le liste bloccate. È invece vero che ho promesso un contributo al nuovo tesoriere del Pd siciliano, Tuccio Alessandro, per sostenere la sua intenzione di risanare e rendere trasparente il bilancio. Purtroppo gli stessi diffamatori che il 7 maggio, subito dopo un mio voto scomodo in commissione al Senato, mi addossarono la colpa del licenziamento di alcuni dipendenti siciliani del Pd, ora vorrebbero far credere che avrei ammesso l’errore. Mentre celano il nome di qualche deputato eccellente che prima ha promesso di pagare e poi se n’è dimenticato’.