“La mancata presentazione del simbolo e della lista di M5S per le elezioni nella città di Mondragone solleva qualche legittimo sospetto. Nel comune in cui Di Maio era stato fotografato coi parenti del boss locale che l’avevano anche esplicitamente sostenuto sui social, i Cinque Stelle che, con lo stesso Di Maio avevano presentato pubblicamente la lista, non saranno presenti sulla scheda elettorale. Pare che non siano stati in grado di presentare la documentazione relativa al simbolo e per questo la lista è stata rigettata dalla commissione elettorale”. Lo dice il senatore Franco Mirabelli, capogruppo del Pd nella Commissione Antimafia.
“Insomma – prosegue Mirabelli – siccome è difficile pensare che non ci sia rapporto tra la foto coi parenti del boss e la mancata presentazione del simbolo, sarebbe stato più dignitoso se i 5 stelle avessero ammesso di aver rinunciato a presentarsi per non correre rischi di infiltrazione concreti o, ancora meglio, fossero intervenuti per costruire una lista che garantisse pulizia. Insomma l’idea di Di Maio di far finta di niente anziché ammettere che non ci sono partiti o movimenti immuni da rischi di infiltrazioni è sbagliata. È ora che i 5 stelle, anziché scappare dai luoghi più problematici, imparino a costruire anticorpi, prendendo atto che la loro pretesa di essere per definizione onesti deve misurarsi con una realtà che da Quarto in poi è diversa”.