“La proposta di legge Calderoli non
è emendabile, ma va ritirata, e il Pd di Elly Schlein su questo
darà battaglia. Una battaglia di cui la Campania può essere il
motore, e che porteremo avanti con i sindaci e le sindache, con
la Regione e il suo presidente, che è iscritto al Pd. Ci vuole
gioco di squadra”. E’ secco il “no” al ddl Calderoli lanciato
dal senatore Antonio Misiani, commissario Pd in Campania e
responsabile economico del partito, che ha preso parte a Santa
Maria Capua Vetere (Caserta) all’evento organizzato
dall’esponente casertano del Pd Camilla Sgambato sull’autonomia
differenziata.
“Il vero tema è come organizzare il no”. Non è mancata da
parte di Misiani una critica alla riforma costituzionale
approvata dal centrosinistra nel 2001, il cui bilancio “è
negativo rispetto ad un modello che aveva l’ambizione di
valorizzare l’autonomia dei territori ma che si è poi tradotta
in un ulteriore allargamento delle diseguaglianze. La
regionalizzazione della sanità è stata una delle scelte più
importanti di quella riforma, ma poi abbiamo assistito ad una
progressiva divaricazione in venti modelli regionali diversi.
Bisogna dunque ripensare alle scelte 2001 e ricentralizzare
alcune funzioni. Di questo oggi dovremmo parlare – aggiunge il
senatore Pd – ed invece ci troviamo di fronte ad un progetto di
legge, frutto di un compromesso politico, che deforma
l’ispirazione autonomistica della nostra Costituzione, portando
all’estremo un modello che ci porterà fuori strada, anche perché
espropria il Parlamento. Non è accettabile che ogni singola
Regione tratti con il Governo di turno i propri margini di
autonomia. Non è accettabile una riforma a risorse invariate,
che dividerà ulteriormente il Paese”.