“La decisione del gruppo Arvedi di fermare per una settimana uno dei due forni dell’acciaieria di Terni è un segnale molto preoccupante. Il divario del costo dell’energia tra l’Italia e il resto d’Europa si è fortemente aggravato nel corso del 2024, mettendo in enorme difficoltà i settori industriali a maggiore consumo di energia, siderurgia in testa. I numeri forniti dall’azienda sono da questo punto di vista drammatici, con costi quadrupli rispetto alla Francia, tripli rispetto a Germania e Finlandia e superiori di oltre la metà rispetto alla Spagna. Sconcerta, in questa difficile situazione, l’assenza totale del governo e della Regione Umbria. Mentre la UE ha fatto la sua parte, il solitamente loquace ministro Urso dopo aver annunciato a vuoto per ben sei volte la firma dell’accordo di programma per lo stabilimento di Terni, si è chiuso in un preoccupante mutismo. Chiediamo al governo di tornare rapidamente ad occuparsi di temi concreti, perché quanto sta accadendo non può essere scaricato sulle spalle dei lavoratori. Il nodo del costo dell’energia per l’industria manifatturiera è tra i più importanti e la dinamica divergente dei costi italiani rispetto al resto della UE indica la presenza di evidenti disfunzioni nel nostro mercato energetico, con i produttori di elettricità che registrano utili rilevantissimi mentre interi settori industriali sono sempre più in difficoltà. È una situazione oggettivamente insostenibile, che richiede un intervento in tempi rapidi sia del governo che dell’autorità di regolazione”. Così in una nota il senatore Antonio Misiani, responsabile Economia del Pd.
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