“Noi non abbiamo scritto un nuovo codice etico:
il PD lo ha sin dalla sua fondazione nel 2008”, spiega ad
Affaritaliani.it il senatore Antonio MISIANI, responsabile
economico del Pd che ha lavorato alla nuova regolamentazione per
le candidature del Partito Democratico. “Quello che abbiamo
approvato è un regolamento per il controllo preventivo della
trasparenza delle candidature. Ai candidati chiederemo prima delle
presentazione delle liste i certificati del casellario giudiziale
e dei carichi pendenti e la firma di una dichiarazione con una
serie di impegni politici chiari. La verifica delle candidature
avverrà a livello regionale e provinciale, mentre la supervisione
dell’applicazione del regolamento sarà affidata all’ex procuratore
nazionale antimafia Franco Roberti. Chi non è in regola con i
requisiti previsti sarà escluso dalle liste”, spiega MISIANI.
Su quanto accaduto a Bari e in Puglia “evidenzia una serie di
problemi gravi che rendono necessaria una reazione forte e
incisiva. Adottare regole rigorose e farle rispettare ovviamente è
solo un pezzo di ciò che va fatto a tutti i livelli (e da parte di
tutte le forze politiche). Detto questo, nessun partito o
movimento – compresi i nostri potenziali alleati – può salire in
cattedra e dare lezioni di legalità. Tutti, noi per primi, hanno
però il dovere di fare la propria parte fino in fondo. Noi in
Campania stiamo cercando di dare un contributo. Senza furori
ideologici o moralistici, ma cercando di definire regole chiare e
di applicarle. A garanzia sia della comunità politica che si
riconosce nel PD che delle donne e degli uomini che faranno parte
delle liste del PD per le prossime elezioni”, conclude MISIANI.


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