“Non possiamo essere soddisfatti dalle parole del ministro Giorgetti sul programma di privatizzazioni, e siamo particolarmente preoccupati per l’ipotesi di vendere quote di Poste e Ferrovie. E’ ora che il governo venga in Parlamento a spiegare le ragioni e i dettagli del piano di privatizzazioni inserito nella Nadef, le ragioni di politica industriale e non solo gli obiettivi di incasso stabiliti per incidere sul rapporto debito/Pil. Soprattutto, ci spieghi a quanti dividendi andiamo a rinunciare, perché noi pensiamo che possano essere superiori ai risparmi dovuti ai minori interessi sul debito pubblico. Il 20 novembre il MEF ha ceduto il 25% di MPS a 2,92 euro per azione. Nessuno ci obbligava a vendere in quel momento. Oggi il titolo vale 3,57 euro, il 22 per cento in più. Se la cessione venisse fatta adesso, lo Stato incasserebbe oltre 200 milioni di euro in più”. Lo ha detto il senatore Antonio Misiani, responsabile nazionale economia Pd intervenendo al Question Time.

“Il governo ha varato un piano di privatizzazioni che vale l’1% del Pil, oltre 20 miliardi nel triennio fino al 2026– ha sottolineato Misiani – Un piano molto superiore alle dismissioni realizzate negli ultimi 10 anni, di cui la Corte dei Conti e l’Upb hanno rilevato le difficoltà e le incertezze. Lo ha fatto in un momento in cui nei paesi avanzati è rinnovato il protagonismo pubblico nell’economia. Il governo rischia di fare cassa svendendo asset strategici per il Paese e mentre stanno arrivando miliardi di euro del Pnrr che nei prossimi anni aumenteranno il valore delle società che il governo sta privatizzando”.


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