Secondo Mucchetti: ‘Per il 2014, comunque, l’attuale gestione della Sogin aveva ridotto le previsioni di ricavi, derivanti dall’attività sua tipica, da 100 a 68 milioni, e poi per il 2015 da 150 a 137 milioni, per il 2016 da 189 a 161 milioni e infine per il 2017 da 190 a 136 milioni. Questa revisione è stata portata al Ministero dello sviluppo economico nell’aprile 2014 e di nuovo illustrata al presidente della Commissione Industria del Senato a luglio. Ai primi di agosto, Casale ha annunciato risultato i semestrali “migliori di sempre”. E poi, a sorpresa, il 28 ottobre 2014 la nuova revisione del piano già rivisto che riduce da 137 a 80 milioni, meno 42%, i ricavi attesi per il 2015 e da 161 a 102 milioni, meno 37%, i ricavi attesi nel 2016’.
‘Rallentare lo smantellamento degli 8 siti nucleari italiani comporta un aggravio dei costi del loro mantenimento in sicurezza che fa lievitare i costi totali. Nel documento lasciato alla Commissione, il ritardo atteso è previsto per lo più in quattro anni nei diversi siti. La quantificazione dell’onere aggiuntivo per la bolletta che, con la componente A2 finanzia la Sogin, non è stato precisato da Casale. Al presidente della Commissione che gli chiedeva da chi avesse ricevuto la nomina e se questi gli avesse segnalato l’eccessiva ambizione del piano del suo precedessore, Casale ha risposto di non ricordare il nome del dirigente del Ministero dell’Economia che gli aveva prospettato l’incarico e comunque di non aver avuto alcuna segnalazione sulla non realizzabilità del piano che andava a ereditare’, così conclude il presidente Mucchetti.