Conterrà la volontà dei cittadini, ma dobbiamo rimediare all’articolo 38 che attribuisce la scelta ai Consigli regionali
Nessuna resa, volevamo l`elezione diretta del Senato e nella sostanza l`abbiamo ottenuta. La politica è anche l`arte del possibile’. Il senatore Massimo Mucchetti difende la linea della minoranza del Pd: quello sulla riforma di Palazzo Madama è un buon accordo. Ma ammette: ‘Rimangono problemi da risolvere’.
L`accusa di molti la conosce: la solita minoranza, che non va mai fino in fondo.
Cosa vuol dire andare fino in fondo? Abbiamo raggiunto il nostro obiettivo, un Senato eletto dai cittadini, anche se la forma è un po` barocca: ma questi sono pedaggi dapagare al compromesso. La soluzione però è buona, e ce ne ha dato atto anche un costituzionalista come Michele Ainis, non tenero sulla riforma. Dobbiamo tutti tenere conto dell`opinione pubblica. Un sondaggio sul Corriere della Sera spiegava che oltre il 70 per cento degli italiani vuole un Senato elettivo, e che oltre il 60 vuole comunque l`approvazione della riforma.
L`articolo 2 afferma che saranno i Consigli regionali eleggere i senatori con metodo proporzionale.
Il proporzionale va bene. E l`elezione avverrà in conformità delle scelte dei cittadini. I Consigli si limiteranno a ratificare.
Verranno eletti con un listino bloccato: quindi saranno dei nominati.
E chi lo dice? Prima va scritta la legge elettorale. Niente listini bloccati, ma collegi uninominali e preferenze.
L`articolo 38, ossia la norma transitoria, stabilisce che, in attesa dell`elezione dei nuovi Consigli regionali, a scegliere i senatori saranno solo i consiglieri. Non è un paradosso?
È un problema reale. Quanto stabilito sull`elettività del Senato non può rimanere lettera morta.
L`articolo 38 è stato già approvato in doppia lettura conforme da Camera e Senato. Renzi non accetterebbe mai di modificarlo.
E invece credo proprio che il governo debba trovare il modo di rimediare.
Volevate una platea più larga per l`elezione del presidente della Repubblica.
Non possono eleggerlo solo la Camera ipermaggioritaria e questo Senato.
Non è che i nodi diventeranno una montagna, e buonanotte all`accordo?
Ogni giorno ha la sua pena, bisogna risolvere un problema alla volta. Siamo d`accordo nel migliorare il testo. Il Senato tornerà a eleggere due giudici della Consulta, e avrà competenze molto più ampie rispetto al testo approvato dalla Camera, anche per il controllo del governo.
Perché Renzi si è convinto?
Temeva di non avere i numeri o voleva recuperarvi per motivi di immagine?
Noi trenta critici siamo rimasti compatti, e Grasso ha fatto il suo mestiere di presidente. Certo, questo compromesso si poteva raggiungere tre mesi fa: ci saremmo risparmiati la caccia ai transfughi e l`equivoco Verdini.
Equivoco?
Si è proposto come sostituto dellasinistraulivista. Orastaa lui decidere se rimanere come ruota di scorta, oggetto di tanti inchieste giudiziarie…
Lei parla di minoranza compatta, ma 4 o 5 sono contrari all`accordo. Laura Puppato vi accusa di aver ‘svenduto gli ideali per un piatto di trippa’.
Nel 2014, quando io e altri 13 non partecipammo alla votazione sulla riforma, lei approvò un testo ben peggiore di quello attuale.
Avete trattato sulle poltrone? C`è in vista un rimpasto di governo.
Il governo non è pieno di fulmi di guerra, ma è stato un gioco pulito. Senza mercati.

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