Garantire con azioni urgenti la continuità operativa dell’impianto di raffinazione Isab di Priolo Gargallo (Sr), la più grande raffineria nazionale che garantisce il 26% della produzione italiana, più del 50% del Pil provinciale e con i suoi 1000 dipendenti diretti, oltre ai 3000 dell’indotto, ha un ruolo preponderante per l’intero settore industriale del siracusano e per l’economia del territorio. E’ quanto chiede al governo il senatore del Pd Antonio Nicita, che con la collega Annamaria Furlan, ha presentato un’interrogazione rivolta al ministro per lo Sviluppo economico.

“Lo stabilimento Isab – ricostruisce Nicita nell’interrogazione – riceve ora esclusivamente petrolio di provenienza russa e quindi, in vista dell’embargo in vigore dal 5 dicembre, rischia l’interruzione delle attività. Per questo motivo lo scorso luglio è stata approvata una proposta ‘salva Isab’, con l’istituzione presso il Mise di un tavolo di coordinamento per individuare adeguate soluzioni per la prosecuzione dell’attività dell’azienda e il mantenimento dei livelli occupazionali. Dopo la prima convocazione del tavolo all’inizio di agosto, nessun passo avanti è stato fatto. Ecco perché chiediamo al ministro, data l’imminenza della data di embargo delle importazioni di petrolio russo, in attesa di ulteriori e strutturali iniziative, una tempestiva pronuncia del Comitato di sicurezza finanziaria, al quale partecipa anche il MISE in quanto autorità italiana competente in relazione alle sanzioni in vigore disposte dall’UE e alla legislazione europea sulle misure restrittive di carattere finanziario, avente ad oggetto la compatibilità dell’importazione di petrolio non russo con l’attuale impianto sanzionatorio europeo. Ciò consentirebbe alle banche interessate di riprendere immediatamente l’erogazione delle linee di credito necessarie a consentire la continuità dell’operatività dell’impianto”.