“Litasco ha annunciato di aver raggiunto un accordo per la cessione dell’impianto di raffinazione Isab di Priolo.Questo annuncio arriva dopo mesi in cui l’attuale proprietà ha drammatizzato per mesi la chiusura dell’impianto a causa dell’impossibilità di attivare linee di credito per l’importazione di petrolio non russo. Dopo la pubblicazione del Decreto che conferiva al Governo la facoltà di attivare l’amministrazione temporanea per la società Litasco/Lukoil, secondo il modello tedesco di Rosneft, la Società aveva chiarito che, grazie alla Comfort letter del Governo, e contrariamente a quanto sempre sostenuto, avrebbe potuto continuare con mezzi propri l’importazione di petrolio non russo, annunciando al contempo la volontà di vendere l’asset.L’annuncio della vendita non risolve le criticità emerse nell’ultimo anno, ovvero la fragilità del sistema produttivo industriale del siracusano, pure così rilevante per l’economia nazionale e locale, in un contesto esposto, da un lato a dinamiche congiunturali e geopolitiche e dall’altro alla necessità di investimenti in transizione ecologica ed energetica capaci di mantenere e riqualificare l’occupazione.Il Governo avrebbe già dovuto esercitare senza ritardo, in questo contesto così complesso, l’opzione di amministrazione temporanea pubblica in gestione, per mettere in sicurezza, prima di ogni ipotesi di vendita, il futuro della sostenibilità economica e ambientale dell’area, anche con il coinvolgimento di altri attori pubblici.Chiediamo oggi di attivare da subito, senza indugio, le prerogative che la legislazione sul Golden Power attribuisce a infrastrutture critiche nazionali, come l’impianto ISAB, al fine di monitorare il processo di vendita, valutare i programmi di investimento e vincolarli a prescrizioni volte a tutelare occupazione, salute e ambiente”. Così il senatore del Pd Antonio Nicita.


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