È stato depositato oggi in Senato un disegno di legge, a prima firma Nicita (Pd), recante misure a sostegno dei genitori in lutto. Per affrontare la morte di un figlio è necessario un lungo percorso di sostegno volto a elaborare il lutto. “Mancano specifiche misure di sostegno, di varia natura – spiega il primo firmatario, il senatore Antonio Nicita (Pd), vicepresidente del gruppo del Pd – per coloro che si trovano in questa condizione, alla quale non siamo preparati né affettivamente né culturalmente. È sufficiente considerare che in quasi tutte le lingue del mondo, esistono termini appositi per descrivere chi ha perso un coniuge (vedovo) o chi ha perso entrambi i genitori (orfano). Tuttavia, non esiste un termine specifico per definire coloro che hanno perso i figli, a dimostrazione della scarsa visibilità sociale di un evento che si consuma e con il quale convivere nella solitudine o grazie al sostegno di parenti e amici”. Secondo le ultime rilevazioni dell’ISTAT, nel quinquennio 2019-2023, in Italia si sono registrate circa 3.869 morti di bambini, adolescenti e giovani adulti (0-29 anni). “Ciò significa – aggiunge Nicita – che, ogni anno, migliaia di persone tra madri e padri si trovano a fare fronte a un evento dalle ricadute emotive devastanti senza alcun supporto da parte dello Stato. In più della metà dei casi in esito alla morte di un figlio si verifica una rottura del nucleo familiare, cambio dei progetti futuri, aumentata incidenza di malattie fisiche e psicologiche, perdita del lavoro o rinuncia allo stesso”. Il disegno di legge si pone l’obiettivo di dare riconoscimento a questa condizione e di prevedere misure adeguate di supporto quali il «Congedo parentale per il genitore in lutto». L’introduzione di un congedo parentale ad hoc consentirà ai genitori di prendersi cura della propria salute mentale e fisica, godere del supporto morale dei propri affetti, nonché intraprendere appositi percorsi di psicoterapia. Il ddl prevede inoltre che, in caso di decesso di un figlio, i lavoratori hanno diritto a un permesso retribuito di quindici giorni lavorativi all’anno. Per i lavoratori dipendenti pubblici e privati che hanno subito la perdita di un figlio si prevede lo svolgimento dell’attività lavorativa in modalità agile. Si propone, infine, l’istituzione del «Fondo di assistenza per i genitori che hanno subito la perdita di figli» nonché l’adozione di linee guida per la comunicazione del decesso. “Sono norme di civiltà – conclude Nicita – anche solo per dire a quei genitori che non sono soli”.