‘Esprimo grande soddisfazione per i decreti assunti dall’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata sul caso del Gruppo 6 GDO di Castelvetrano. La decisione, assunta dal Direttore dell’Agenzia Postiglione e comunicata alla presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi, va incontro alla richiesta del nostro capogruppo del Pd Franco Mirabelli. I decreti assunti dall’Agenzia sono frutto dei provvedimenti della Commissione Antimafia, che su mia segnalazione, già a partire da gennaio 2014 ha costantemente monitorato e seguito nelle varie fasi il caso del Gruppo 6 GDO, mantenendo sempre alta l’attenzione anche attraverso atti parlamentari’. Lo dice la senatrice del Pd Pamela Orrù.
‘I decreti prevedono, tra l’altro – spiega Pamela Orrù – la riapertura il 25 settembre a Castelvetrano dell’ipermercato interno al centro commerciale, con il riassorbimento di una parte dei lavoratori. L’Agenzia ha inoltre individuato un percorso analogo anche per la rete di vendita, con la riapertura di 28 supermercati e l’assorbimento graduale di quasi tutti i lavoratori. Per le residue unità di personale ha anche suggerito la creazione di piccole cooperative cui affidare alcuni settori di attività oggetto della stessa confisca. Si tratta di decisioni – sottolinea Pamela Orrù – che costituiscono un segnale concreto della presenza dello Stato nella riqualificazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata e restituiscono dignità a quei lavoratori che in queste vicende pagano un prezzo decisamente troppo alto. L’intera vicenda, tuttavia, mette anche in luce quanto sia urgente la revisione complessiva dell’impianto normativo sulla confisca dei beni alla criminalità organizzata’.
‘I decreti prevedono, tra l’altro – spiega Pamela Orrù – la riapertura il 25 settembre a Castelvetrano dell’ipermercato interno al centro commerciale, con il riassorbimento di una parte dei lavoratori. L’Agenzia ha inoltre individuato un percorso analogo anche per la rete di vendita, con la riapertura di 28 supermercati e l’assorbimento graduale di quasi tutti i lavoratori. Per le residue unità di personale ha anche suggerito la creazione di piccole cooperative cui affidare alcuni settori di attività oggetto della stessa confisca. Si tratta di decisioni – sottolinea Pamela Orrù – che costituiscono un segnale concreto della presenza dello Stato nella riqualificazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata e restituiscono dignità a quei lavoratori che in queste vicende pagano un prezzo decisamente troppo alto. L’intera vicenda, tuttavia, mette anche in luce quanto sia urgente la revisione complessiva dell’impianto normativo sulla confisca dei beni alla criminalità organizzata’.