‘Questo provvedimento, molto atteso dalla società civile, può introdurre anticorpi seri e strutturati avversi al fenomeno corruttivo, così come lo sono quelle linee guida che il Ministero dell’Economia e l’Autorità sull’Anticorruzione hanno presentato ieri sulle società partecipate dallo Stato’. Lo afferma la senatrice del Pd Venera Padua intervenendo nel dibattito sul ddl Anticorruzione in discussione al Senato.
‘Per ottenere un obiettivo di tale portata – sottolinea Padua – è indispensabile una legge che inasprisca le pene in funzione inibitoria, un’ottima legge come quella di cui oggi discutiamo. Non bisogna assolutamente sminuire l’esigenza di inserire nell’ordinamento nuove norme sul falso in bilancio e l’aumento delle pene per alcuni reati di corruzione in atti giudiziari, per induzione, per peculato, per corruzione propria e per associazione mafiosa. Ma la funzione deterrente non è che una parte della soluzione. La maggiore riforma che il nostro Paese deve compiere è, innanzitutto, una riforma di coscienza; una vera e propria ‘autoriforma’, di quelle che non si impongono per legge, ma che riguarda le responsabilità di ogni persona. Infatti, per affrontare realmente il fenomeno corruttivo in ogni sua sfaccettatura, è strategico agire con forza e costanza sul lato dell’educazione, intervenendo in modo strutturale all’interno di ogni nucleo familiare e nelle scuole per formare i nostri giovani sin dalla più tenera età’.
‘Serve che ognuno di noi partecipi di un impegno globale – sottolinea la senatrice citando un passaggio del messaggio di fine anno del presidente Napolitano: ‘configgendo l’insidia dell’indifferenza, per fermare queste regressioni e degenerazioni’ e facendoci carico di tale impegno ‘potremo collocare nella loro dimensione effettiva i nostri problemi e conflitti interni, di carattere politico e sociale, superando quell’orizzonte limitato in cui rischiamo di chiuderci’, conclude Padua.

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