“Con il voto favorevole del Senato al quale il Pd ha contribuito con convinzione, diventa legge il primo il provvedimento dedicato alla tutela di tutti rapporti di lavoro autonomo riferiti al titolo III del libro V del codice civile, dai dai professionisti alle collaborazioni. Si definisce un confine, una volta per tutte, tra il lavoro autonomo e il lavoro subordinato, introdotto dal Jobs Act, e si completa un quadro normativo finalizzato ad evitare zone ibride e abusi, come le finte partite IVA, garantendo più tutele a chi prima non ne aveva”. Lo dice la senatrice Annamaria Parente, capogruppo del Pd nella Commissione Lavoro, che è intervenuta in dichiarazione di voto nell’Aula di Palazzo Madama.
“La tutela più eclatante – prosegue Parente – è la previsione stabile a partire dal 1 luglio della Discoll, l’indennità di disoccupazione per i collaboratori coordinati e continuativi che era stata introdotta solo in via sperimentale dal Jobs Act ed estesa fino al 30 giugno dal milleproroghe attraverso un mio emendamento. Le tutele che vengono estese riguardano la malattia, i congedi parentali, la possibilità di ricevere l’indennità di maternità pur continuando a lavorare e la sospensione dei contributi previdenziali e dei premi assicurativi in caso di malattia e infortuni, la deducibilità delle spese di formazione e per la partecipazione a seminari e convegni. La legge interviene inoltre per dare una cornice normativa al ‘lavoro agile’, andando ad incentivare la produttività per le aziende e maggiori strumenti per la conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro”.