“Sulle riforme istituzionali la maggioranza dovrebbe dialogare seriamente con l’opposizione invece di insistere con la difesa di tesi apertamente contrarie alla realtà.
Da questo punto di vista le dichiarazioni della ministra Casellati a Cernobbio purtroppo non fanno ben sperare.
Come ha spiegato nei giorni scorsi il Presidente emerito della Corte Costituzionale Giuliano Amato, e come tutti gli studiosi ben sanno, l’elezione diretta del Presidente del Consiglio, quale che sia la forma in cui viene realizzata, produce di per sé e in automatico lo svuotamento delle prerogative-chiave del Presidente della Repubblica, al quale sono tolti due dei suoi poteri fondamentali, quello di scioglimento e quello di nomina del primo ministro. Per questa via il Capo dello Stato viene di fatto trasformato in un soggetto taglianastri, e gli viene impedito di svolgere qualsiasi effettivo ruolo arbitrale e di motore istituzionale di emergenza e di riserva, funzioni rivelatesi preziosissime per il Paese negli ultimi 30 anni.
La si smetta con le prese in giro. Chi è per il premierato deve assumersi la responsabilità delle conseguenze pratiche di tale sistema, la prima delle quali è il grave indebolimento del Presidente della Repubblica. Dire la verità è il presupposto per qualsiasi confronto reale e costruttivo”. Così il senatore del Pd Dario Parrini, vicepresidente della commissione Affari costituzionali a Palazzo Madama.


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