Lo chiamano il mestiere più antico del mondo. Non sono servite batdtaglie, nuove leggi, emancipazione e liberazione delle donne a cambiare le cose. Nella tragica vicenda emersa nell` inchiesta romana c`è però qualcosa in più. C` è una morbosa e allarmante attenzione sulla vita, le abitudini, i lussi di due giovanissime ragazze,alibi forse per giustificare gli adulti facoltosi che le hanno comprate e sfruttate. Sarà che ho una figlia di quasi 15 anni e che ogni giorno sento e vedo le ansie sue e delle sue coetanee, i loro sogni, i loro desideri. Sarà che adoro queste adolescenti moderne e vive, ma costrette a crescere in fretta, vittime inconsapevoli di modelli culturali che gli vengono imposti. Sarà che penso a come potranno uscire da tutta questa melma le due ragazze. Sarà per tutto questo ed altro che avverto la necessità di reagire. Non possiamo cavarcela con poco. Questo è il mondo che abbiamo creato noi adulti. Ma davvero vogliamo far credere che ci siano ragazze squillo perverse, con madri degenerate? E finisce tutto lì? Proviamo tutti a raccontare la storia vera. Proviamo a dire che ci sono uomini, tanti, ricchi, forse famosi, facoltosi, magari, con mogli e figlie adolescenti, che comprano una sessualità bambina. La cercano morbosamente. E poi ci sono oscuri e inquietanti personaggi, che sfruttano queste adolescenti. Sono i nuovi orchi, quelli che esigono, per la loro morbosa soddisfazione sessuale, corpi giovanissimi. Costringono le ragazzine a non essere più se stesse, così saranno più accattivanti e molto più aggressive, con chi cerca magari di interrompere la strada buia. Sono macigni pesanti che stiamo caricando sulle spalle delle nostre figlie, delle giovani promesse d`Italia, che facciamo crescere con adulti irresponsabili. Perciò mi sono rivolta alle donne impegnate nell`informazione, ma mi appello anche agli uomini, accogliendo la proposta del direttore de il Tempo, affinché mentre la magistratura fa il suo corso, noi facciamo il nostro, di educatori, di informatori, di comunicatori, di politici, sempre dalla parte delle più fragili, le ragazze. E non dalla parte degli sfruttatori. Sicuramente una morbosa ricostruzione delle prestazioni sessuali di due minorenni fa molta audience, ma chiediamoci quanto male tutto ciò possa fare a quelle ragazze, a cui dovremo consentire di riprendere un percorso normale di vita, e quanto possa essere compromessa la dignità di tutte le donne.

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