“In un momento così delicato della storia politica del paese e del Pd, il principale dovere di un dirigente politico e rappresentante nelle istituzioni è ascoltare i cittadini, i militanti e gli iscritti al proprio partito. In questo fine settimana sono stato in due circoli del Pd in Basilicata, nel Nord a Melfi, nel Sud a Rotonda. Due assemblee animate dalla voglia di dire la propria senza veli, con interventi appassionati e in alcuni passaggi divergenti ma con uno spirito unitario che mi ha profondamente rinfrancato. L’unità del Pd è un bene prezioso, il Pd rimane, nonostante la sconfitta, l’unica forza politica vera del Paese. L’unità è cosa diversa dall’unanimismo, l’unità più bella è quella che si realizza attraverso il confronto e il rispetto di idee diverse che si ritrovano nel medesimo campo valoriale. Confronto anche verso gli altri.

Non siamo stati premiati dagli elettori, i due mezzi vincitori avrebbero avuto e avrebbero ancora il dovere di governare l’Italia, ma hanno clamorosamente fallito! Lo dichiarino con onestà ai cittadini e ai loro elettori. La direzione del Pd deve innanzitutto prendere atto di questo fallimento. Bisognerà poi individuare le condizioni imprescindibili perché il Pd possa discutere di un eventuale accordo di maggioranza e di governo. Su questo deve esserci chiarezza: è inaccettabile che la discussione sul futuro del paese venga svolta puntando la pistola alla tempia del Pd e volendo forzare un accordo vuoto, senza sostanza. La discussione può essere solo sui contenuti e deve essere serrata, senza sconti verso chi fino a qualche mese fa ci dipingeva come i principali avversari. Molti esponenti del Movimento 5 Stelle ci hanno coperto di ingiurie ma soprattutto hanno picconato le misure dei governi Gentiloni e Renzi. Se hanno cambiato idea lo dicano, se il Jobs Act è sostanzialmente una buona cosa e va solo minimamente modificato lo dicano, lo stesso su un programma ambizioso di infrastrutture a sostegno di uno sviluppo sostenibile. Se sull’Europa condividono la sfida di una maggiore integrazione con la istituzione di un Ministero del Tesoro, di un bilancio rafforzato dell’emissione di Eurobond per finanziare lavoro e formazione, lo dicano ed escano dal gruppo dell’Ukip di Farage, che è una clava per scassare l’Unione Europea. Sul lavoro ammettano che il reddito di cittadinanza è stata una burla elettorale mentre il reddito di inclusione attuato dal Governo Gentiloni è la misura giusta da potenziare. Il confronto va fatto, altrochè: con il rigore di chi non teme elezioni e non mercanteggia poltrone, richiedendo coerenza a cominciare dal documento di economia e finanza presentato dal Governo alla commissione speciale: che faranno i 5 stelle”? Lo scrive sulla sua pagina Facebook il sensore del Pd Gianni Pittella.


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