‘Chiediamo che il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti venga nell’aula del Senato a discutere della posizione e degli impegni concreti dell’Italia in vista della Conferenza sul Clima che si svolgerà a Parigi a dicembre. Per questo ho messo a punto una mozione sottoscritta dai presidente della Commissione Ambiente Giuseppe Marinello (Ap) e dai capigruppo in Commissione Massimo Caleo (Pd), Giuseppe Compagnone (Gal), Aldo Di Biagio e Bruno Mancuso (Ap), Albert Laniece (Aut), Laura Bignami (Misto) che intendiamo discutere presto a Palazzo Madama. Sui cambiamenti climatici serve uno sforzo in più perché Parigi non può fallire’. Lo dice la senatrice del Pd Laura Puppato.
‘Chiediamo al governo un impegno sul fronte internazionale – spiega Laura Puppato – perché l’Unione europea riveda al rialzo gli obiettivi previsti dal pacchetto Clima-energia al 2030, riducendo del 45 per cento le emissioni, arrivando ad una quota di rinnovabili del 40 per cento e aumentando l’efficienza energetica al 35%. La Conferenza delle parti di Parigi deve partorire un accordo globale vincolante e aderente ai risultati dei rapporti scientifici dell’IPCC per contenere l’aumento della temperatura entro i 2 gradi centigradi.
Chiediamo forme di fiscalità ambientale che rivedano in senso sostenibile le imposte sull’energia e sull’uso delle risorse. E’ necessario favorire la transizione verso un sistema energetico più sicuro e sostenibile, con investimenti sulla generazione, sulle reti e sull’efficienza energetica e rimuovendo subito tutti gli incentivi e i sussidi diretti e indiretti ai combustibili fossili. Entro settembre va approvata la Strategia nazionale sui cambiamenti climatici elaborata dal ministero. Serve una ‘Roadmap della decabornizzazione’ che riguardi tutti i settori, per perseguire gli obiettivi comunitari al 2050. Va sostenuta la ricerca, promosse le smart city, favorita la diffusione del gas naturale. E poi sono necessari interventi sui trasporti, con un’ulteriore riduzione delle emissioni delle automobili e un potenziamento delle alternative. Gli interventi per la riduzione delle emissioni a tutti i livelli di governo – conclude Puppato – vanno svincolati dal Patto di stabilità, perché sono un investimento nel futuro e sullo sviluppo’.

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