‘I numeri ci dicono che negli ultimi venti anni sono morte mille persone a causa del dissesto idrogeologico e sono stati spesi tre miliardi e mezzo all’anno per gestire le emergenze. Per impedire nuove tragedie come quella che ha colpito sabato sera il trevigiano, dunque, serve un cambio di passo non attraverso le solite parole ma con iniziative che fin da domani dovranno essere intraprese, ciascuno secondo propria competenza ‘. Lo dichiara la senatrice del Pd Laura Puppato intervenendo nell’Aula del Senato. ‘Prima di tutto è necessario avere una cartografia più dettagliata su cui impostare il lavoro di programmazione, insieme a un piano di recupero del territorio e di rinaturalizzazione dei fiumi secondo le migliori tecniche conosciute e applicate in Francia e in Svizzera. Serve poi – continua Puppato – un piano pluriennale, che coinvolga Stato e Regioni, di finanziamenti per mettere in sicurezza tutto il nostro territorio. Il nord est e il Veneto, infatti, sono inclini a episodi di smottamento continui, frane, allagamenti. Lo stesso uso di terminologie come bombe d’acqua, monsoni e uragani rende evidente la percezione di un perenne stato di guerra contro il clima, su cui il territorio alla fine presenta il conto. In realtà, però, sappiamo bene che ci sono anche responsabilità umane che si celano dietro a queste grandi tragedie. Il Veneto e’ la regione più cementificata d’Italia – conclude la senatrice democratica – una regione dove si è costruito ovunque senza tenere conto dello stato di salute del territorio. I piani casa, cave e disboscamento più estensivi sono prerogativa di questa regione. Chi in questi anni aveva il compito di tutelare il Veneto deve assumersi oggi le sue responsabilità: cambiare rotta o avere dignità di farsi da parte’.

Ne Parlano