“Il Partito democratico rivolge la massima solidarietà e offre il proprio sostegno all’Hdp sapendo che è l’unica formazione con la quale si può cercare di risolvere la difficile questione dei curdi”.
Così il senatore del Partito democratico Gian Carlo Sangalli in replica dopo l’informativa in Senato del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni sulla situazione in Turchia.
“L’arresto di nove esponenti del partito rappresenta un atto di estrema brutalità – ha sottolineato l’esponente pd – che non ci può vedere d’accordo con Erdogan, ma da qui ad andare oltre e inasprire i rapporti, con azioni gravi come il ritiro dell’ambasciatore, il passo deve essere ponderato. Ritengo che sia opportuno trovare un punto d’equilibrio e affrontare con freddezza un caso come questo. La Turchia è un grande Paese, con un esercito importante posizionato anche a ridosso di aree dove sono dislocati nostri militari. Pertanto la nostra azione non può che essere mirata a riportare la Turchia nel novero dei paesi democratici e rilanciare il dialogo con l’Europa, che sullo stop al processo di adesione all’Ue ha le sue responsabilità. L’Italia, da grande Paese democratico quale è, ha il dovere di aiutare la Turchia a uscire da questa fase difficile, inducendo Erdogan a non compiere scelte ancora più scellerate di quelle compiute finora. Non possiamo abbandonare la Turchia al suo destino prendendo posizioni di principio che potrebbero compromettere l’equilibrio su uno scacchiere importante, soprattutto ora che rappresenterebbe una condizione di debolezza per tutto il mondo democratico occidentale” ha concluso Sangalli.


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