“È già un passo avanti l’intervista rilasciata da Orfini a ‘Repubblica’. Se non altro manifesta l’intenzione del presidente del PD di dare una mano al Governo. Non è stato così per lungo tempo, ed è stata insistente per molte settimane la spinta di Orfini e di una parte non secondaria del partito di far precipitare in tempi rapidi la crisi, per andare frettolosamente al voto anticipato. Figlia di questa spinta è stata la forzatura sui tempi del Congresso e il rigetto della proposta di farlo precedere da una conferenza programmatica”. Lo dicono i senatori del Pd ‘pro Orlando’ Daniele Borioli, Stefano Vaccari, Salvatore Tomaselli, Valeria Cardinali, Camilla Fabbri e Rosaria Capacchione.
“Proprio quest’ultima, oltre a evitare la scissione – continuano i senatori dem .- avrebbe potuto essere l’occasione per fare ciò che oggi Orfini chiede: la messa a punto di una strategia di più lungo termine sulla quale ricucire lo strappo tra il PD e una larga parte della società italiana, e l’individuazione dei punti su cui concentrare l’azione di Governo e Parlamento, sino alla conclusione naturale della legislatura. Il presidente e la maggioranza del partito hanno cercato sino alla fine di battere una strada diversa, ed è stato questo timer a miccia corta, caso mai, il limite con cui Gentiloni ha dovuto fare i conti, pur svolgendo un’azione molto positiva e utile, soprattutto nel risolvere alcuni dei nodi lasciati aggrovigliati dal precedente Governo: dalla tutela dei risparmiatori delle banche dissestate, alla riforma del processo penale, alla questione dei voucher. Ad ogni buon conto, i ‘ravvedimenti operosi’ sono sempre positivi e anche quello di Orfini, seppur tardivo, non può che essere accolto con soddisfazione”.


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