“In questi giorni diversi articoli di stampa, ultimo in ordine di tempo quello firmato da Lirio Abbate su La Repubblica, hanno sottolineato alcune gravissime criticità nella gestione dei collaboratori di giustizia.
I collaboratori di giustizia sono uno strumento fondamentale nella lotta alle mafie ed il loro inquadramento normativo si deve proprio all’intelligenza di Giovanni Falcone che ne intuì l’importanza.
Lo Stato ha senz’altro il dovere di creare le migliori condizioni possibili perchè chi affida la propria vita alle Istituzioni avendo scelto la strada della denuncia di crimini mafiosi e non, possa trovare nello Stato uno scudo credibile ed efficace a tutto tondo.
E quanto denunciato in questi giorni
da organi di stampa e associazioni, che ha fatto emergere un grave corto circuito tra diversi settori dello Stato (Ministero dell’Interno e Agenzia delle Entrate) colpisce proprio – con i collaboratori e le loro famiglie – l’istituto stesso della collaborazione di giustizia.
Troppo spesso, inoltre, le vite dei collaboratori di giustizia così come quelle dei testimoni di giustizia sono appesantite da meccanismi burocratici che vanno verificati alla luce dell’alto valore democratico di questi percorsi di denuncia.
Come Pd abbiamo sempre mantenuto alta l’attenzione nei confronti di queste persone e presenteremo in Antimafia interrogazioni urgenti al Ministro dell’Interno perché il Parlamento sia informato su ogni aspetto e di ciò che il Governo intenda fare per risolvere la grave situazione”. Così in una nota Walter Verini, Debora Serracchiani, Andrea Orlando, Peppe Provenzano, Vincenza Rando, Anthony Barbagallo, Franco Mirabelli, Valeria Valente, membri dem della commissione Antimafia.


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