‘Intervenire per fare chiarezza sulla situazione della Banca delle Marche’. Lo sollecitano i senatori del Pd Camilla Fabbri, Mario Morgoni, Silvana Amati, Francesco Verducci e Riccardo Nencini del gruppo Misto- Psi con una lettera al presidente del Senato con la quale chiedono che venga discussa in tempi brevissima la mozione da loro presentata lo scorso 19 giugno e dopo aver letto le notizie apparse su giornali nazionali e locali.

‘A un mese dalla presentazione del nostro atto – spiegano – nonostante i recenti incontri avvenuti con imprenditori marchigiani e l’interessamento del presidente della Regione l’opera di risanamento della Banca della Marche appare sempre più problematica e il cui esito è ancora incerto ad un passo dalla scadenza del 31 luglio, data entro la quale andrà collocato un prestito obbligazionario di almeno 80 milioni di euro finora coperto in modo assolutamente marginale. Aumentano i rischi che l’ istituto perda il suo radicamento nel territorio e vi è una crescente preoccupazione tra i dipendenti dell’ Istituto, oltre 3000, per la propria sorte occupazionale’.

‘Pur comprendendo le difficoltà e la ridotta tempistica a disposizione – concludono – siamo comunque a sollecitare la discussione della stessa mozione per dare un segnale di attenzione al territorio marchigiano in particolar modo gravato dalla crisi con una fortissima contrazione della sua capacità produttiva che subirebbe inevitabili ripercussioni negative nel caso Banca Marche confluisse in un grande gruppo che necessariamente dovrebbe ridimensionare gli affidamenti concessi agli operatori del territorio al fine di limitare la concentrazione del rischio. Ribadiamo con forza che il governo s’impegni ne”individuare strumenti finanziari che favoriscano la capitalizzazione dell’istituto’.


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