“Voteremo a favore del disegno di legge sul consenso informato e le disposizioni anticipate di trattamento perché avevamo l’obiettivo di evitare sia l’accanimento terapeutico, sia ogni pratica di suicidio assistito ed eutanasia, e così è. Il fatto che suicidio assistito ed eutanasia non siano esplicitamente escluse è irrilevante, poiché una pratica è consentita solo se espressamente prevista per legge, e ciò non è”.
Lo scrivono in una nota i senatori del Partito democratico Rosa Maria Di Giorgi, Stefano Lepri, Roberto Cociancich, Giuseppe Cucca, Giampiero Dalla Zuanna, Laura Fasiolo, Emma Fattorini, Nicoletta Favero, Claudio Moscardelli, Pamela Orru, Giorgio Pagliari, Angelica Saggese, Giorgio Santini, Francesco Scalia.
“Chi vorrà esprimere le proprie volontà in materia di trattamenti sanitari potrà ora farlo – sottolineano i firmatari del comunicato – ma si tratta di una facoltà. Verosimilmente non saranno in molti a farlo, ma è giusto consentirlo. Per la grandissima parte delle situazioni, dove le dichiarazioni anticipate di trattamento (DAT) non saranno espresse, continuerà ad esservi una virtuosa alleanza tra medico, paziente e fiduciario. Pur in presenza di DAT, resta chiara la necessità di una pianificazione condivisa delle cure anche con il fiduciario e il medico. Il paziente infatti non potrà “esigere trattamenti sanitari contrari a norme di legge, alla deontologia professionale o alle buone pratiche cliniche e assistenziali; a fronte di tali richieste, il medico non ha obblighi professionali”. Inoltre, pur dovendo rispettare le DAT, il medico può disattenderle, in tutto o in parte e in accordo con il fiduciario, “qualora esse appaiano palesemente incongrue o non corrispondenti alla condizione clinica attuale del paziente ovvero sussistano terapie non prevedibili all’atto della sottoscrizione, capaci di offrire concrete possibilità di miglioramento delle condizione di vita”. Avremmo voluto rendere il testo più completo e corretto, soprattutto utilizzando il termine “dichiarazioni”, invece che “disposizioni”. Era ragionevole prevedere la presenza di un medico all’atto della stesura delle DAT. E’ necessario avere un registro unico delle DAT, e infatti si sta opportunamente intervenendo alla Camera per prevederlo. Tuttavia non abbiamo presentato e votato emendamenti in tal senso, perché alla Camera è già stato fatto un alto lavoro di sintesi”.
“Riteniamo peraltro che senza il becero ostruzionismo delle opposizioni nella Commissione sanità – ispirato da calcolo politico, da un ideologismo che si nasconde dietro i princìpi e che pare insensibile alle fatiche del vivere e del morire – anche quelle modifiche si sarebbero potute probabilmente fare, in tempo, con serietà e con una larga condivisione. Anche questa volta invece alcuni hanno voluto forzare il bipolarismo etico, che invece va evitato e superato” concludo i senatori pd.