“Nella discussione della legge di delegazione europea abbiamo presentato emendamenti su congedo parentale e salario minimo legale, ma abbiamo trovato uno sbrigativo muro da parte della maggioranza che dall’orecchio dei diritti di chi lavora preferisce non sentire. Ne prendiamo atto, ma non finisce qui. A chiedere stipendi decenti e non da fame non è solo il Partito democratico e l’opposizione, ma sono i desideri e le attese dei cittadini che chiedono risposte concrete e soluzioni sensate”. Lo ha detto il senatore del Pd Filippo Sensi in discussione generale.

“Un provvedimento che tocca tante materie e interviene anche a comprimere la libertà d’informazione. Su questo maggioranza e governo hanno piena responsabilità politica, si evitino quindi opportunistici scaricabarile: vi è un palese tentativo di comprimere il diritto di cronaca. Non è vero, infatti, che il cosiddetto emendamento Costa ci riporterebbe alla situazione precedente alla riforma Orlando, perché si introduce invece uno esplicito divieto di pubblicazione, per intero o per estratto, delle ordinanze cautelari. Un grave limite al diritto-dovere di informare ed essere informati, ledendo la forza degli articoli 21 e 27 della Costituzione. Siamo di fronte ad una vendetta di una classe politica nei confronti dei giornalisti, un regolamento dei conti, se associata alla riforma Nordio sulle intercettazioni e al disegno di legge sulla diffamazione a mezzo stampa che mirano ad intimidire i giornalisti”.


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