Maria Spilabotte, insieme con oltre 40 colleghi, ha sottoscritto la lettera promossa dalla senatrice PD Maria Teresa Bertuzzi che chiede la sospensione dei criteri sull’Imu agricola. Le regole al momento definite dal decreto di dicembre prevedono il pagamento per tutti i terreni situati in comuni che si trovano al di sotto dei 281 metri di altitudine, per quelli situati tra i 281 e i 600 metri sono previste esenzioni parziali, mentre gli unici terreni che continueranno a non pagare totalmente l’Imu sono i terreni che si trovano in comuni situati ad un’altitudine superiore ai 600 metri. Nella lettera inviata al Presidente del Consiglio e al Ministro delle politiche agricole e al Ministro dell’economia si ritiene ‘assolutamente indispensabile sospendere per il 2014 l’applicazione del criterio altimetrico’ e si chiede ‘una revisione strutturale dei criteri di esenzione ai fini Imu dei terreni agricoli, che tenga conto di parametri certificati in ordine alle caratteristiche e peculiarità dei terreni e dei territori comunali’. Spiega la Senatrice Maria Spilabotte: ‘E’ un provvedimento da rivedere perchè così come emanato rischia di mettere in ginocchio agricoltori e comuni in un colpo solo. Inoltre il criterio dell’altitudine del terreno stabilito dal punto in cui si trova il Municipio in quel comune è eccessivamente arbitrario e non rispondente alla reale collocazione del terreno. Per questo il Governo anticipi la sentenza del TAR del Lazio, prevista per il 21 gennaio, e nel Consiglio dei ministri del 20 Gennaio discuta e riveda la norma. L’Imu sui terreni agricoli rischia di imprimere una nuova durissima accelerazione allo spopolamento delle aree rurali più difficili e svantaggiate che andrebbe, al contrario, contrastata con premi ed incentivi per nuovi insediamenti e avvio di coltivazioni ed attività. Gli imprenditori agricoli sono le sentinelle del territorio e costituiscono un presidio per prevenire il dissesto idrogeologico. Un ruolo questo che svolgono anche gli imprenditori agricoli in pianura che con la loro attività mantengono il paesaggio e il territorio. Occorre rivedere i criteri e di istituire un tavolo di confronto con organizzazioni agricole e Enti locali proprio al fine di definire gli indici più appropriati’