La Senatrice Maria Spilabotte sottoscrive una mozione per il recupero dell’Ici sugli immobili non adibiti al culto di proprietà della Chiesa La senatrice Maria Spilabotte ha sottoscritto una mozione per impegnare il Governo Letta ad effettuare il recupero dell’ici sugli immobili non adibiti al culto di proprietà della Chiesa. Spiega la Senatrice Maria Spilabotte: “Senza riaprire una inutile e sterile polemica tra laici e cattolici, ma solo convenendo obiettivamente come nella situazione attuale vi sia una necessità di una maggiore equità, mi sembra giusto che il patrimonio immobiliare di rendita della Chiesa Cattolica contribuisca al gettito della manovra economica in un momento in cui sono chiamati a farlo le famiglie italiane. E’ chiaro che si dovranno prevedere esenzioni per tutti gli immobili che hanno finalità legate alla missione religiosa, alle attività di volontariato e assistenza e che fanno parte del vasto campo delle istituzioni no profit oggi esentate, visto che offrono una presenza preziosa nel tessuto sociale del paese. Non si tratta dunque un privilegio ma di un trattamento previsto dalla legge per chi svolge attività di solidarietà. Ben diverso è il discorso di attività da cui la Chiesa trae profitto, anche perché, è bene ricordarlo, siamo in presenza di una procedura di infrazione della UE attivata per contravvenzione alle normative comunitarie relative alla libera concorrenza per le attività svolte negli edifici della chiesa attualmente non tassati. In un momento in cui la tassazione locale e nazionale è molto elevata, gli 800 milioni di euro annui stimati da tale operazione potrebbero aiutare il Parlamento a varare provvedimenti volti ad una maggiore equità sociale. Per questo abbiamo chiesto di avviare le procedure per il censimento degli immobili di proprietà della chiesa e di impegnare il governo ad attivarsi per il recupero delle tasse non pagate dal 2006 al 2011, che si valutano intorno ai 4 miliardi di euro, ponendo fine ad una evidente disparità di trattamento e recuperando risorse preziose per lo sviluppo e le politiche sociali”.

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