“Il decreto legge che votiamo è essenziale

perché funzionale ad imprimere un’ulteriore e decisiva spinta
alla realizzazione delle riforme e degli investimenti del PNRR.
Possiamo sentirci sollevati per l’avvenuta realizzazione dei 51
obiettivi che ci eravamo prefissati al 31 dicembre ma siamo
ancora all’inizio. Alla ripresa di gennaio in Senato si aprirà
poi la fase della verifica”. Lo ha detto il Presidente della
Commissione Politiche europea Dario Stefàno, intervenendo in Aula
a Palazzo Madama.
“Con il decreto di oggi si interviene su misure che riguardano
temi fondamentali quali il turismo, l’efficientamento energetico
e la rigenerazione. Certo, non nascondo l’amarezza per non aver
avuto la possibilità di approfondire maggiormente la discussione
di questo provvedimento anche qui in Senato, in ragione di un
tempo a nostra disposizione particolarmente stringente. Nelle
prossime settimane, però avremo modo di avviare una verifica più
approfondita sull’attuazione di questo strumento che è qualcosa
di più di un finanziamento tradizionale, perché ci chiama a
raggiungere risultati progressivi quantificabili, misurati via
via dalla Commissione europea e solo al positivo raggiungimento
degli stessi saranno erogate le tranche previste. È senza dubbio
un sistema che marca un cambio di mentalità importante, ma che
impone anche un cambio di approccio metodologico”.
“Tra gli obiettivi su cui l’Unione europea ci ha impegnato
maggiormente c’è quello della riduzione dei gap territoriali,
oltre che quelli generazionali e di genere. In questo senso la
regia nazionale credo sia un fatto tanto importante quanto
cruciale: ci serve, ad esempio, a provare a risolvere –
finalmente – quella serie di divari territoriali, in primis
quello tra Nord e Sud del Paese, che ci condannano a marciare ad
una velocità inferiore rispetto alle potenzialità. Non c’è più
tempo: bisogna lavorare per assicurare diritti universali
all’intero Paese. È un fatto di civiltà e c’è la necessità che lo
Stato segni un passo diverso rispetto a questo impegno.
Istruzione, sanità e mobilità sono diritti che non possono
scaricarsi sulla responsabilità dei singoli territori. Su questo
non faremo sconti a nessuno: l’impegno al 40% inserito in norma
ci rassicura ma non basterà se non sarà accompagnato da un
impianto normativo e di governance efficaci. Su questi temi
continuerò ad impegnarmi con ogni energia: ne va della riuscita
del Piano ma ancor di più della credibilità dell’intera classe
dirigente”, conclude Stefàno.


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