‘Dopo anni di tentativi andati a vuoto, finalmente la riforma della legge sulla cooperazione allo sviluppo è stata approvata oggi dal Senato in via definitiva e a larga maggioranza. Ora la politica estera italiana dispone di una marcia in più, nel perseguire gli interessi nazionali inscrivendoli, come prescrive la Costituzione, nella costruzione di un ordine internazionale fondato sulla giustizia e sulla pace tra i popoli’. Lo dice Giorgio Tonini, vicepresidente dei senatori del Pd e relatore del disegno di legge sulla riforma della cooperazione internazionale.
‘Tra le innovazioni più significative: – ricorda Tonini – la costituzione di un sistema unitario della cooperazione italiana, oggi disperso in mille rivoli nazionali e locali, sotto la regia del titolare della Farnesina, che assume la denominazione di ministro degli Affari Esteri e della cooperazione internazionale; l’obbligo di nominare un viceministro degli Esteri dedicato alla cooperazione; la costituzione di un’Agenzia per la cooperazione, sulla falsariga delle migliori esperienze europee, collocata presso la Farnesina, e di un fondo presso la Cassa Depositi e prestiti; la previsione di un piano del governo di rientro nei parametri internazionali di impegno finanziario per la cooperazione, oggi clamorosamente disattesi. ‘Il varo della riforma – conclude il senatore democratico – premia l’impegno del mondo della cooperazione italiana, del governo e di un ampio spettro di forze politiche in parlamento, a cominciare dal Partito democratico’.

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