Dopo la legge importante e decisiva sugli ecoreati, il Parlamento è in procinto di approvare un`altra importante ‘riforma’ che ha a che fare con l`ambiente: il cosiddetto ‘collegato ambientale’ alla legge di stabilità 2014. Per la prima volta una legge dello stato riporterà le due parole più nominate degli ultimi anni: green economy.
Una proposta organica e concreta di oltre 50 articoli che tra il passaggio alla Camera e quello in corso (da troppo tempo ormai!) al Senato è stata ulteriormente migliorata, recependo molti indirizzi della UE sugli obiettivi al 2020 e per un`economia circolare. Di questo si è parlato anche alla Festa Nazionale EcoDem in corso a Carpi (Modena): politiche di prevenzione ambientali a supporto della green economy, come quelle degli ‘appalti verdi’ per la PA incentivati in modo deciso; politiche per una mobilità sostenibile, con risorse a supporto dei comuni, per un vero e proprio Piano Nazionale; misure per valorizzare il recupero di materia come gli accordi per l`utilizzo di materiale post consumo; interventi contro lo spreco alimentare, per sperimentare il vuoto a rendere, per incrementare la raccolta differenziata (quella della frazione organica in particolare); per il contrasto all`abbandono di mozziconi di sigarette e gomme da masticare.
Non solo. Norme per il riordino dei sistemi di governane dei distretti idrografici in recepimento della Direttiva UE ‘Acque’, per l`introduzione dei contratti di fiume tra gli strumenti di pianificazione, nonché per la garanzia sul minimo vitale per il servizio idrico. Per la prima volta nella nostra legislazione entreranno i concetti di ‘capitale naturale’ e ‘contabilità ambientale’ introducendo un sistema di remunerazione dei servizi eco-sistemici e ambientali, la possibilità di istituire le c.d. oil free zone, aree territoriali dove avviare la de-carbonizzazione dell`economia, analogamente a quanto fatto sull`energia con il Patto dei Sindaci con la UE. Insomma, nuovi strumenti più semplici ed efficaci per consentire all`economia e alla PA di fare dell`ambiente il perno dello sviluppo futuro, puntando sull`innovazione e la qualità, cominciando a costruire un ‘modello circolare’ fondato sul riutilizzo, la riparazione, la rifabbricazione, il riciclo di prodotti e materie prime, il loro minor consumo. Una piccola ma importante riforma alla voce Ambiente, in grado di innescare meccanismi virtuosi di imprese, cittadini e comuni. Per dagli gambe sarebbe opportuno iniziare l`esame in Aula entro luglio, per completare così il buon lavoro fatto in Commissione con il contributo fattivo di tutte le forze politiche, rendendo così la terza lettura alla Camera una mera formalità. Un anticipo molto significativo di ciò che potrà essere il ‘Green Act’: l`additivo naturale per l`economia verde italiana.

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