E’ stata presentata oggi in Commissione Antimafia, dal coordinatore del Comitato senatore Stefano Vaccari (PD), la relazione sulle infiltrazione della criminalità organizzata nel gioco legale e illegale. Dopo un percorso di indagine che ha coinvolto le forze dell’ordine, la DNA, l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, le principali associazioni di categoria del settore, giornalisti, Anci e Avviso Pubblico, il Comitato ha predisposto una relazione di 65 pagine che, oltre ad inquadrare lo stato di fatto della normativa e dei risultati dell’attività di controllo, contiene 22 proposte di modifica normativa suddivise per 5 ambiti, e 2 raccomandazioni al Governo. Intervenire sulle barriere all’ingresso nel mondo del gioco, sulla revisione delle sanzioni penali e amministrative, sul rafforzamento delle misure antiriciclaggio per la tracciabilità delle vincite, consentire ai Comuni più controllo, puntare ad una nuova governance del settore dei giochi. Sono queste le principali proposte di riforma contenute nella relazione. L’Ufficio di Presidenza stabilirà la data della seduta in cui la relazione sarà discussa e votata dalla Commissione.
“Nel dettaglio – spiega Vaccari – abbiamo proposto al legislatore, che sta esaminando al Senato un disegno di legge di riordino del settore, una serie di proposte per intervenire sulle barriere ‘a monte’, relative ai concessionari, chiedendo di ampliare l’ambito dei reati che impediscono alle società di partecipare alla gare per il rilascio, il rinnovo e il mantenimento delle concessioni. Lungo tutta la filiera, quindi anche ai concessionari delle reti online, ai gestori, ai proprietari, ai produttori e agli importatori degli apparecchi, va esteso il rispetto dei requisiti previsti dalla normativa antimafia e del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza. Per quanto riguarda la revisione delle sanzioni penali e amministrative, è necessario rendere più severe le pene per chiunque svolga attività di gioco senza concessione, compresi gli intermediari, pensare ad un provvedimento di sospensione come il Daspo, introdurre la responsabilità del concessionario in caso di reati dei gestori a valle della filiera, fino ad arrivare alla decadenza. Per tracciare meglio le vincite e impedire il riciclaggio di denaro, bisogna rendere nominativi i ticket e le card rilasciate nelle sale e inserire nell’anagrafe dei conti correnti anche i conti di gioco online. Riteniamo infine strategico definire l’offerta di gioco nel Paese sulla base degli effettivi controlli che lo Stato e in grado di garantire, quindi prevedendo un numero limitato di luoghi di gioco sicuri, inserendo tra i criteri di distribuzione delle sale anche l’indice di presenzia mafiosa dell’Osservatorio di Milano e l’indice di organizzazione criminale dell’Eurispes. La proposta – conclude Stefano Vaccari – riguarda anche una nuova governance del settore, con un’Authority con poteri di vigilanza rafforzati in applicazione della Direttiva UE”.


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