Egregio direttore, le scrivo perché dopo l`articolo di Franco Bechis di sabato sul tema della presunta «tassa sui morti» sono scoppiate un po` di polemiche, e volevo chiarire alcuni aspetti che forse sono sfuggiti anche all`attento autore.
Il disegno di legge che ho presentato nell`ottobre 2014 si pone un obiettivo prioritario fra tanti: regolarizzare un settore economico, dopo anni di concorrenza selvaggia, dando agli utenti (605.000 nel 2014) strumenti informativi e vantaggi fiscali e lottando contro forme odiose di sfruttamento del dolore, come i procacciamenti dei funerali presso le camere ardenti o nelle corsie degli ospedali. Si vuole raggiungere questo obiettivo attraverso un`unica legge quadro nazionale che superi l`attuale riferimento – un regio decreto de11934 e la legge sanitaria nonché alcune leggi regionali adottate in modo frammentario e scollegato tra loro. Voglio quindi ribadire le ragioni che stanno alla base del ddl che ho presentato. Non è un`iniziativa del governo, ma di un ramo del Parlamento che ora lo sta esaminando attraverso il consueto percorso di audizioni in Commissione Sanità. Nessuno vuole tassare i morti, ma anzi si vogliono difendere le imprese sane e i parenti dei defunti nel momento in cui sono più deboli e necessitano di servizi decorosi. Il settore delle attività funerarie coinvolge un grande giro d`affari e cospicue zone di «nero» e sommerso, anche con episodi estremamente preoccupanti di infiltrazioni della criminalità organizzata. Regolare il settore non vuol dire introdurre nuove gabelle, ma favorire quelle imprese che lavorano in modo trasparente e creano occupazione stabile e sostenere quelle che vogliono uscire dall`illegalità, dando ai familiari del defunto la possibilità di essere informati sui prezzi e i servizi e il potere contrattuale di chiedere regolare fattura perché, poi, potranno detrarre parte dei costi nella propria dichiarazione dei redditi. Ad oggi non c`è convenienza a chiedere fattura oltre i 1.500/1.600 euro.
La proposta è di aumentare la spesa detraibile in occasione di un funerale fino a 7.500 euro comprendendovi anche le opere edili e ornamentali. Condizioni di favore sono previste anche per specifiche forme assicurative che consentono alle famiglie di non dover decidere sotto la pressione del momento e alle persone sole di poter prevedere in anticipo per le proprie esequie. La copertura economica viene garantita dal riallineamento delle aliquote Iva (al 10%, cioè al livello più basso di quelle consentite visto il valore sociale del settore, per gli altri stabilita al 22%), dall`emersione del fatturato in nero e dal recupero di contribuzioni dei lavoratori, prima irregolari. La stima è di poter assumere regolarmente almeno 1/3 dei lavoratori oggi sconosciuti all`Inps e al fisco e, attraverso una ristrutturazione delle tipologie di imprese, si prevede una riduzione del loro numero a vantaggio di un loro rafforzamento.
Anche il sistema cimiteriale e dei controlli viene rivisto in modo sostanziale togliendolo al solo comune e consegnandolo alla dimensione sovracomunale degli Ambiti territoriali ottimali (coincidenti se si vuole con le aree delle Aziende Sanitarie) consentendo una pianificazione delle dotazioni soprattutto nel centro-sud del Paese, indicando norme uniche per l`accesso alla cremazione, favorendo una gestione contabile dei cimiteri che consenta ai comuni di accantonare risorse certe da entrate certe per la manutenzione soprattutto delle parti monumentali. Di questo e anche altro parla il disegno di legge che ho presentato, non di tasse e gabelle. La materia è troppo complessa e delicata per essere sminuita e ridotta solo a questo.
Senatore Stefano Vaccari

Gentile senatore, quale fosse la filosofia del disegno di legge che porta la sua firma, oltre che quella di tanti colleghi del Pd, è stato riferito nell`articolo, sia pure in modo più sintetico di quel che qui espone. Il problema è che tutte le organizzazioni di categoria sentite, da Cna a Confartigianato a tante altre che voi stessi avete sentito, dicono il contrario: più tasse, funerali più cari, distruzione di un comparto della economia italiana. E la loro valutazione abbiamo riportato, virgolettando passaggi significativi dei documenti che vi hanno trasmesso chiedendo al Senato di non approvare quel testo o di modificarlo sensibilmente. Tutto qui.
Franco Bechis


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