“Con un ordine del giorno sul pessimo
ddl sicurezza, torna alla ribalta la castrazione chimica. Ma e’
evidente che Matteo Salvini e i suoi della Lega dimostrano di
non aver capito, o di non voler capire, cos’e’ e cosa muove la
violenza contro le donne. Le cause non sono ormonali, caro
Salvini che ieri hai esultato per questo ‘successo’, ma
culturali. Dietro uno stupro, specie se di gruppo, c’e’ la
volonta’ di possesso, di sopraffazione, di sentire una donna
‘preda’, umiliata e nella propria totale disponibilita’, da
parte di uno o piu’ uomini. Il sesso e il piacere c’entrano
davvero poco, se non addirittura nulla. Molti violentatori non
eiaculano neppure. La cornice e’ infatti il modello culturale
maschilista, in cui la donna e’ un soggetto subordinato, se non
addirittura una ‘cosa’ nelle mani di un uomo che ne puo’
disporre a suo capriccio. La castrazione chimica, quindi, e’
solo violenza di Stato e un alibi gigantesco per chi pensa che
sia la medicina con cui risolvere uno dei problemi del secolo.
La violenza contro le donne si combatte con una rivoluzione
culturale. Le pene corporali per i condannati violano sia la
Costituzione che le norme europee. Aspettiamo il ddl sicurezza
in Senato per dare battaglia su un pessimo provvedimento”. Lo
dice la senatrice del Pd Valeria Valente.


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