“La denatalità si combatte investendo sull’occupazione femminile e sui servizi, dagli asili nido alla diffusione del tempo pieno in modo omogeneo in tutta Italia, agli assegni per il baby sitting, ai sostegni veri per la non autosufficienza, all’aumento dei congedi parentali paritari, alla promozione del cambiamento del modello culturale che sia all’insegna della condivisione delle responsabilità familiari. Bisogna investire su infrastrutture sociali solide, moderne ed efficienti, a partire da scuola e sanità pubblica, va riconosciuto il valore sociale della maternità e vanno sostenute le donne, nei fatti e non solo a parole, cosa che finora il governo Meloni non ha fatto. In poche parole, l’Italia deve diventare un paese per donne e per giovani, il fisco da solo non basta”. Lo dice la senatrice del Pd Valeria Valente.
“Lo Stato – prosegue Valente – deve sostenere le famiglie con figli minori e a questo serviva la riforma che ha introdotto l’assegno unico, voluta dal Pd e che il governo della Destra vuole cancellare e che va invece rifinanziata e rafforzata. Aspettiamo di conoscere nel dettaglio la proposta del ministro Giorgetti, ma il quoziente familiare è uno strumento che penalizza il secondo percettore di reddito nel nucleo, cioè la donna, disincentivando il lavoro femminile. Non è riportando le donne a casa che si può pensare di investire sulla natalità”.