“Lancio una proposta alla maggioranza e al governo e in particolare alla ministra Roccella: introduciamo una norma sul consenso nel ddl del governo sulla violenza, in discussione alla Camera. Gli ultimi casi di violenze di gruppo, compreso quanto è accaduto nel Fiorentino con una sentenza che ha scagionato i colpevoli perché avrebbero frainteso la volontà della vittima ‘per l’apparente disinvoltura di comportamento della ragazza’, confermano che serve nel nostro ordinamento una norma chiara, per cui se una donna dice no è no, punto”. Lo dice la senatrice del Pd Valeria Valente.
“Basta – prosegue Valente – con gli interrogatori finalizzati sempre a provare, anche in sede processuale, che lo stupro non è tale perché in fondo vi era consenso o tacito assenso o addirittura che così era stato inteso da chi lo ha consumato, sulla base delle proprie convinzioni culturali, e questo persino se la violenza è avvenuta in modo brutale e di gruppo. Se una donna arriva a denunciare si deve presumere che il consenso non c’era e bisogna crederle. Al Senato c’è un disegno di legge ad hoc che attende di essere esaminato, forse però se tutti siamo d’accordo la via più veloce può essere proprio un emendamento alla proposta di legge del governo che sta esaminando la Commissione Giustizia della Camera. Del resto si tratta solo di una piccola modifica a un articolo del Codice penale del nostro ordinamento”.