“Dalla destra è orchestrata da giorni una campagna vergognosa e demagogica contro il cinema italiano. La cosa inquietante è che il capofila è il Ministro della Cultura Sangiuliano. Non valgono a molto i tentativi di smarcarsi degli altri esponenti della destra al governo. Esponenti e giornali di destra hanno imbastito una caccia alle streghe per punire un settore non si capisce responsabile di cosa, un settore che invece negli ultimi anni ha creato occupazione e valore culturale per il nostro Paese e che ha bisogno certo di essere ripensato, ma non come vuole la destra. Se ci sono storture è doveroso che si intervenga per migliorare gli strumenti, ma per farlo bisogna anche avere idea di dove mettere le mani e non scaricare tutto su migliaia di imprese e lavoratori che contribuiscono a formare l’identità e la cultura del nostro Paese e portano la nostra arte nel mondo. La campagna denigratoria della destra finirà per colpire non i più forti, ma le produzioni indipendenti, le opere prime e di ricerca e formazione ingiustamente buttate nel calderone di ipotetici sprechi e guadagni milionari (il ministro sa quanto guadagnano i registi e i produttori delle opere prime e sperimentali?), opere che non hanno nella sala il loro principale obiettivo ma nei festival, dove partecipano numerose spesso riscuotendo grande successo. La realtà è che il Ministro pare non sappia minimamente di cosa stia parlando. La crociata contro il cinema ‘cattivo e di sinistra’ è l’ennesimo diversivo populista di un governo in grande difficoltà ed il tentativo smaccato di intimorire e togliere autonomia ad un intero settore”. Così in una nota il Senatore del Pd Francesco Verducci, membro della Commissione Cultura.
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