“Gira da diversi giorni sui social, ripetutamente, un video di Elena Basile, ex funzionaria del Ministero degli affari esteri, nel quale accusa la senatrice Segre, insistentemente, di lamentarsi e piangere solamente i bambini ebrei. Di comportarsi come i nazisti, molto buoni con i loro bambini, con una morale che si rivolgeva solo agli ariani e ai bianchi. Nel video addirittura la Basile chiede alla senatrice: ‘Lei vuole imitarli?’.
Non è possibile lasciare sotto silenzio queste parole che hanno provocato lo sdegno di tutti i cittadini italiani. Ed è giusto che se ne parli in questa aula. Siamo sdegnati per l’offesa a Liliana Segre, al suo sentimento, alla sua etica e al suo comportamento testimoniato in Senato e ancor prima fuori di qui, nell’incontro con le scuole e nel suo insegnamento alle nuove generazioni. Non c’è niente di più falso, Presidente, nelle affermazioni rivolte da Elena Basile a Liliana Segre.
Liliana Segre, con la sua forza e la sua semplicità, in questi giorni e in queste settimane di profondo tormento, dopo gli avvenimenti del 7 ottobre, ha parlato a più riprese dell’angoscia e dell’incapacità di riuscire a dormire, le ore sveglia, l’angoscia per quello che accade e, in particolare, dentro un conflitto terrificante, l’angoscia per la morte dei bambini. Sono parole di Liliana, signora Presidente, quelle che voglio citare adesso: ‘Provo pietà per tutti i bambini, che sono sacri senza distinzione di nazionalità o di fede, che soffrono e muoiono. Che pagano perché altri non hanno saputo trovare le vie della pace. Bambini uccisi per l’odio degli adulti, loro che sarebbero il futuro di popoli fratelli; non c’è notte che non stia sveglia, io che sono una nonna disperata’.
Per questo voglio sottolineare quale sia l’offesa portata a Liliana Segre per le falsità pronunciate dalla Basile, per il paragone con il comportamento dei nazisti. Liliana Segre è una sopravvissuta ad un campo di sterminio dove era stata condotta da bambina – come i bambini che muoiono oggi – a morire per la sola colpa di essere nata. Come appunto i bambini che ancora oggi muoiono in tutto il mondo per la sola colpa di essere nati senza alcuna ragione. Liliana Segre, che è sopravvissuta a quel campo di sterminio, ha voluto fare della testimonianza un insegnamento morale, etico, repubblicano, suggellato dal conferimento del titolo di senatrice a vita nel gennaio 2018, nell’anniversario delle leggi razziali, dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che per questo non smetteremo mai di ringraziare. Una testimonianza e un impegno etico, morale, politico, civile che sono l’antidoto più forte all’odio che oggi corrode le nostre democrazie.
Liliana Segre oggi, nella nostra Repubblica, di cui è senatrice a vita, è costretta a vivere sotto scorta per una gigantesca onda d’odio che le si riversa contro, per la sua testimonianza e per il suo impegno. Anche queste affermazioni di Elena Basile rinfocoleranno questo odio, a cui Liliana non ha mai dato peso, rinfrancata – come sappiamo – dall’amore gigantesco della gran parte della nostra popolazione, in particolare delle nuove generazioni, e soprattutto per la tenacia della sua forza, che vede nella Commissione contro le discriminazioni, che con forza Liliana Segre ha voluto che questo Senato istituisse e che lei oggi presiede, uno strumento formidabile affinché quel passato e quelle discriminazioni non tornino mai più”. Così il senatore del Pd Francesco Verducci, vice presidente della commissione contro le discriminazioni, in aula questa mattina a Palazzo Madama.


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