“Noi consideriamo la Procura Antimafia parte lesa in questa vicenda, per i comportamenti che due persone hanno tenuto e per i quali la procura di Perugia ha aperto un’indagine. Noi ci chiediamo che scopo ci sia dietro”. Così il senatore Walter Verini, capogruppo Pd in Commissione Antimafia, intervenendo in aula.

“Qual è – prosegue il parlamentare dem – la storia del magistrato in questione? A preoccuparci è che con questa polemica organismi decisivi per la lotta alla mafia possano essere delegittimati. Nel chiedere ispezioni, come ha fatto oggi in aula il senatore Gasparri, si capovolge la realtà, come se la Procura Antimafia fosse il luogo in cui non si contrasta la criminalità ma il contrario. Questo è inaccettabile. Noi siamo orgogliosi – spiega il senatore Pd – di avere contribuito a eleggere in Parlamento alcuni procuratori antimafia. Volevamo così portare la loro esperienza nelle aule parlamentari. Se tutti lo avessero fatto, invece di candidare condannati per associazione mafiosa, sarebbe stato meglio”.
“Nel chiedere chiarezza, chiediamo dunque anche rispetto per la magistratura. Non si può prendere infatti il comportamento di qualche magistrato per attaccarla. E in questo contesto, diciamo guai anche ad attaccare il giornalismo d’inchiesta. Se pubblica dei fatti – conclude Verini – non va attaccato, perché è un presidio della democrazia”.


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