“Continuiamo a seguire con molta preoccupazione la vicenda di Ilaria Salis, detenuta da un anno nelle carceri ungheresi. Anche in ragione del nostro ruolo di componenti della delegazione italiana nel l’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, chiediamo l’immediata cessazione delle condizioni di detenzione inumane e degradanti di Salis, in osservanza dell’art. 3 della Convenzione europea dei diritti umani – Divieto di tortura e di trattamenti disumani – che l’Ungheria, in quanto membro del Consiglio d’Europa, ha sottoscritto ed è tenuta a rispettare. Le condizioni di detenzione a cui è sottoposta Salis sono in palese violazione della giurisprudenza consolidata della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (EDU). Cosi come l’uso delle manette durante il procedimento penale, mostrate da tutti i media, risulta non necessario e sproporzionato all’esigenze di sicurezza e, quindi, in contrasto con la giurisprudenza della Corte europea dei diritti umani. Peraltro l’art. 33 delle Convenzione Europea dei Diritti Umani consente agli Stati di deferire davanti alla Corte EDU qualunque inosservanza della Convezione stessa e dei Protocolli. Un deferimento che il Governo italiano può esercitare in assenza di mutamenti delle condizioni di detenzione di Ilaria. Chiederemo nelle prossime ore un incontro con l’ambasciatore ungherese in Italia anche alla luce delle dichiarazioni rilasciate ieri proprio con riferimento al caso Salis”. Così in una nota la senatrice del Pd Sandra Zampa, vicepresidente delegazione parlamentare italiana presso il Consiglio d’Europa, insieme ai parlamentari membri Elena Bonetti (Az), Aurora Floridia (AVS), Andrea Orlando (Pd), Francesco Verducci (Pd) e Piero Fassino (Pd).


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