“I tempi che hanno contratto l’iter della legge di bilancio sono dovuti alla straordinarietà della crisi sanitaria. Che condiziona l’attività del Parlamento rendendo possibili procedure che in altre circostanze non sarebbero considerate corrette. Dobbiamo stare attenti perché uno dei punti deboli del nostro Paese è la fragilità dello Stato e la ridotta efficienza della macchina pubblica e la debolezza del sistema politico. In questo quadro stiamo procedendo, per prassi, con modifiche anche profonde del nostro ordinamento. Forse tutti, in questi anni, abbiamo tollerato la prassi che ha fatto del governo il primo titolare del potere legislativo, spodestando il Parlamento. Come per prassi il Presidente del Consiglio non è più primus inter pares, ma un vero capo del governo. E il monocameralismo alternato di fatto che stiamo praticando sulla legge di bilancio è un’altra modifica dovuta a tempi che mal si conciliano con i tempi del lavoro parlamentare. Per questo dobbiamo evitare che ciò che è legato ad una emergenza diventi poi consuetudine e crei precedenti. Come non è possibile che quattro decreti diversi diventino emendamenti ad un unico procedimento, come è avvenuto con il Dl Ristori. Ricordiamoci sempre che sono buone le riforme approvate dal Parlamento secondo le regole costituzionali, mentre sono fragili e rischiose quelle adottate di fatto, sotto emergenza. All’Italia per uscire dalla crisi di oggi servirà un debito ‘buono’ per ripartire. Ma serviranno anche buone riforme. Non dividiamoci su questo”. Così il senatore del Pd Luigi Zanda nel suo intervento in aula a Palazzo Madama sulla Manovra di bilancio.


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