Tra linea Franceschini e quella Bersani non ci sono grandi differenze
Estratto dall’intervista a l’Unità

‘Tra di noi le discussioni sono sempre presenti, dibattiamo continuamente e i pareri

sono vari. Ma in questo caso tra l’intervista al Corriere di

Franceschini e la linea di Bersani grosse differenze non ne vedo”. Lo afferma il capogruppo del Pd al Senato Luigi Zanda in un’intervista rilasciata a oggi a L’Unità.
“Per cambiare la Costituzione – afferma Zanda – il dialogo tra sinistra, centro e destra è obbligatorio.

Così come per riforme di grande portata come la legge elettorale e la

modifica dei regolamenti parlamentari. Su tutto questo il dialogo ad

ampio spettro in Parlamento ha un rilievo così elevato che Bersani ha

offerto al Pdl la presidenza della Convenzione per le riforme. E

questo anche perché deve cessare la reciproca delegittimazione tra

centrosinistra e centrodestra. Altra cosa sono, naturalmente, le

questioni personali di Berlusconi che debbono seguire il loro corso.

Il nostro ordinamento non prevede privilegi legati alla forza politica

di un leader”.
Per Luigi Zanda, ‘Franceschini fotografa la condizione del

Parlamento e in particolare del Senato. Spetterà, naturalmente, al prossimo presidente della

Repubblica, e alla personalità alla quale darà l’incarico, la

responsabilità di dare soluzione al rebus governo. Non possiamo

prescindere da due dati oggettivi. Il primo è che alla Camera c’è una

maggioranza certa e al Senato no. Il secondo è che se dovessimo

tornare a votare si riproporrebbe l’attuale situazione di stallo’.
‘Tutta la fatica di Bersani – spiega ancora Zanda a L’Unità – ha avuto come stella polare l’obiettivo di evitare il voto. E’ il Pd nel suo complesso che non vuole tornare

alle urne. E non certo per paura, ma perché sa che l’Italia potrebbe

fare una brutta fine se imboccasse la strada di elezioni che seguono

elezioni alle quali seguono altre elezioni. Noi possiamo pensare di

votare ancora solo se avremo una legge elettorale meno delinquenziale di quella

attuale”.


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