“E’ una modifica costituzionale, quindi ha dei tempi regolati dalla Costituzione. Sono necessarie due letture, un congruo intervallo, e soltanto alla fine di questo processo, che deve interessare sia la Camera sia il Senato, la modifica della Costituzione, ove i voti fossero favorevoli, avrebbe successo. Le conseguenze sarebbero gravi. Tra le modifiche richieste c’è la riduzione del numero dei parlamentari”. Lo afferma il senatore Pd Luigi Zanda che aggiunge: “Io, dal punto di vista sistemico, non sono contro per principio alla riduzione del numero dei parlamentarti ma credo che sia una misura che vada inserita in una strategia. Francamente non si capisce quale sia la strategia di Lega e 5Stelle per quel che riguarda la riforma delle Istituzioni e della Costituzione. La loro bandiera è la democrazia diretta, e questa comporta conseguenze gravi, per esempio il vincolo di mandato. E su questo punto il contratto di governo è esplicito; comporta un dominio della rete sugli organi parlamentari tradizionale, ed è la ragione per la quale sia i dirigenti sia dei 5Stelle che i dirigenti della Lega, in questi mesi, quotidianamente attaccano tutti gli organi intermedi, dal Parlamento, che è la somma il luogo della democrazia, alla stampa. Ma anche la magistratura, la Banca d’Italia, i più delicati organi della pubblica amministrazione”. “Diciamo è il cattivo, pessimo modello finale che rende indigeribili anche misure come quelle del taglio dei parlamentari – conclude Zanda – E’ un pò come se la nostra democrazia venisse considerata un ortaggio che si puo’ manipolare levando foglia dopo foglia fino a rendendolo nullo”.


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